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Il nome della rosa
Il primo romanzo, nato quasi per gioco con l’idea di scrivere un romanzo per pochi amici-estimatori, è anche un grande puzzle di citazioni e di riferimenti a opere e oggetti medievali e non (miniature, bassorilievi, sculture, manoscritti) che hanno ispirato e nutrito la scrittura di Umberto Eco. Alla fine degli anni settanta quando lavorava all’ideazione e alla stesura del romanzo, Eco non aveva ancora inaugurato la sua Bibliotheca semiologica, curiosa, lunatica, magica et pneumatica: l’enorme successo de Il nome della rosa gli ha verosimilmente fornito i mezzi per soddisfare la grande passione per i libri, anche come oggetto da collezione. [c.m.]

Aby Warburg, Gertrud Bing e Franz Alber a Roma