Cambiare il paesaggio del pensiero moderno

Giordano Bruno
Umberto Eco, da giovane studioso, scopre il pensiero occulto e neoplatonico. Come Frances Yates, è convinto che tale mondo fornisca la chiave di comprensione di gran parte del Rinascimento. Il primo lavoro di ricerca di Frances Yates si sviluppa attorno alla figura dell’umanista rinascimentale John Florio.
Tale studio la porterà a rivedere l’immagine precostituita di Giordano Bruno, quale semplice apologeta del copernicanesimo, bruciato per la sua fede in un universo eliocentrico. Le si rivelerà, invece, come una figura molto più eretica, un panteista solare, le cui argomentazioni, facendo proprie idee di matrice copernicana, avevano il potere di scuotere le fondamenta del cattolicesimo romano. 

Frances Yates è affascinata dagli elaborati schemi usati nell’Antichità per memorizzare lunghi trattati e poemi epici, che riemergono nel Rinascimento associati a pratiche combinatorie, come la Kabbalah. Tali tecniche assicurano, non solo di ricordare lunghi testi, ma di accedere a nuove forme di conoscenza esoterica. Eco colleziona un numero elevato di testi sull’arte della memoria, assieme a opere eccezionali: uno fra tutti, il racconto di Giulio Camillo su un teatro della memoria. Racconto, che secondo Yates, si basa in parte sul Teatro Olimpico di Palladio a Vicenza. [j.m.b.]

Aby Warburg, Gertrud Bing e Franz Alber a Roma